Spazi d'afa

 

 

 

...Tutta l'opera è un unicum, una sorta di poema contemporaneo. "Spazi d'afa": quello della

 poesia è sforzo, ricerca. Una lotta per trovare spazi di libertà, per aprirsi un varco nella realtà

 opprimente, asfissiante...         (leggi recensione  - leggi articolo )

Gaetano Menna, Agricoltura Nuova, domenica 8 marzo 2009

 

 

…Versi di progressiva implosione interiore, di ricercato inaridimento...

 

Stefano Bigazzi, La Repubblica, 01  Febbraio 2008, pagina 11, sezione: Genova  

 

 

 

…Il dettato poetico è affidato ad una componente immaginifica finalizzata alla trasfigurazione

del reale…

 Giuliano Ladolfi,

Atelier, trimestrale di poesia, critica, letteratura. n.51, anno XIII, settembre 2008

 

…coniugando in modo convincente musica e metafisica, ovvero la natura intima della vera poesia. Che altro è: “Mi sfiguro, mi stanco, ascolto. Mi convinco dei sonagli, delle crepe, dei profumi; sono persino lontani gli oleandri”? Poesia, niente di più.

Gennaro Fucile, Quaderni d’Altri Tempi, n. 15, luglio-agosto 2008

 

La crudezza diviene, in certi casi, strumento di tortura per dar pena all’ineccepibile che attende discreto il suo opposto incoerente. Ad accompagnarlo troviamo l’uso di figure che confondono la percezione e, al tempo, la rafforzano e definiscono. . . .  Perché, dove la necessità la fa da padrona, ecco intervenire una condensazione di intenti che fan convergere i vari componimenti verso una ricerca della Verità, come nel plasmare il leggendario Golem, ma con i rischi che comporta. Ma questi versi letti singolarmente, mostrano ancora e pienamente in un’ottica gestaltista, che il tutto è più della somma delle singole parti. . . . il suono che diviene ritmo che tramuta in musica, dona all’udito, mediante la vista, una melodia che, dal coro dei sensi, sancisce, con giusto grado, il meritato riconoscimento di un’armonia estetica. 

Simone Colaiacomo, fertiLILInfe, Inverno 2007

 

…su tutto domina un particolare istinto – di certo supportato da grande ricerca – per il suono e il ritmo della parola    (leggi articolo )

 Stefano Pastor, In Poche Righe, ottobre 2007

 

"Quella di Erika Dagnino è autentica, ossia scaturigine sanguigna - e sanguinosa -

di un'anima. Ogni verso, ogni parola, oseremmo dire ogni sillaba, non sono casuali,

improvvisati, bensì zampillano da una verità che non è soltanto l'autenticità letterale

di un dettato, quella di un qualsiasi linguaggio quotidiano che dimostri assertivamente

di non mentire, ma che si riveli essere - svelare - molto di più..."

 

dalla postfazione curata da Massimo Caviglione